LA GIUSTIZIA
Una delle caratteristiche fondamentali della Giustizia è il bisogno di essere perfetta.
Questo bisogno può essere vissuto in positivo e quindi in armonia o in totale disarmonia.
Questo suo bisogno di perfezione nasce dal fatto che idealizza il mondo, che verrebbe perfetto.
In negativo quindi è portata a criticare il mondo e tutti quelli che non sono perfetti come lei vorrebbe.
Insomma se le cose vanno male è sempre colpa degli altri.
E la Giustizia, molte volte, trasforma questa colpa in giudizi pesanti che a volte sono assolutamente generici e astratti, altre volte sono giudizi di valore sulle persone.
In realtà, quando questo accade, stanno dando ad altri quei giudizi, che, nel loro subconscio, rivolgono a se stessi.
E non rendendosi quanto di quanto male si fanno con questi atteggiamenti.
Il mondo ti restituisce sempre ciò che tu gli dai.
Dai odio e giudizi pesanti e riceverai odio e giudizi pesanti.
In armonia sono capaci di vedere nelle cose del mondo gli aspetti più positivi. In questo modo, anziché impoverirsi, si arricchiscono. Diventa una sfida al miglioramento.
La Giustizia è dotata di discernimento ed è importante che impari ad usare questo discernimento per analizzare la realtà così com’è non come vorrebbe che fosse.
Il guaio è che, in disarmonia, usa molto male questa sua dote.
La critica gratuita è qualcosa che scava dentro e porta a colpevolizzarsi e a rinchiudersi sempre di più nel suo senso di imperfezione.
Se non vi pone rimedio l’odio per il mondo e per chi le ha fatto del male si trasforma in un senso di ingiustizia perenne e questo può rendere cinici e impotenti.
Per la Giustizia è quindi molto importante elaborare i lutti.
Altrettanto fondamentale per la Giustizia è andare nella polarità opposta.
Insomma mettersi nei panni dell’altro, di quello che sta giudicando, odiando e condannando.
NELLA RELAZIONE
Se hai la Giustizia nella relazione e non riesci ad equilibrarla, le tue relazioni saranno molto tormentate.
La giustizia cerca sempre la relazione perfetta e, se la carta è vissuta in disarmonia, non la troverà mai.
Perché?
È molto semplice:
la giustizia vissuta in conflitto si sente sempre giudicata, si sente sempre trattata ingiustamente.
Come venirne a capo?
Smettendo di colpevolizzare l’altro e comprendendo che la ferita è dentro di lei e deve guardarci dentro.
Altrimenti il rischio è trasformare l’amore - sempre che questo non sia una pia illusione - in lotta di potere.
E in una lotta di potere siamo sempre perdenti.
Perché in amore non si vince e non si perde. Si vive.
Quindi la parola d’ordine è: vince chi ama.
Se non riesci a fare questo, trasformerai il tuo partner nel tuo peggior nemico.
Inutile idealizzare il mondo e pretendere che sia lui a darti ciò che non riesci a riconoscere dentro di te: la tua essenza divina.
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