Interpretazione analogica della circolazione del sangue
Dal libro 'Il corpo racconta' di Maria Pusceddu psicologa e psicoterapeuta junghiana
"Le arterie si caratterizzano per l’aspetto attivo, propulsivo, tonico e tendenzialmente indeformabile; le vene invece esaltano un aspetto più passivo, accogliente, contenitivo e adattabile.
Se ci spostiamo sul piano analogico, appare evidente come arterie e vene richiamino la coppia di opposti maschile-femminile.
È particolarmente interessante notare come le patologie arteriose si manifestino soprattutto come irrigidimento delle pareti, mentre quelle venose come sfiancamento delle pareti stesse ( varici)
Gli studi epidemiologici dicono che le patologie vascolari nei maschi sono prevalentemente a carico delle arterie, mentre nelle femmine a carico delle vene.
Nel nostro tipo di società molto spesso ai maschi si chiede, esplicitamente o implicitamente, di tenere duro, di arginare le emozioni e così via; ora, se è vero che le emozioni, sono legate a variazioni del flusso sanguigno ( emo agere), È comprensibile che la necessità inconscia di contenere questa pressione comporti un irrigidirsi delle pareti vasali che allungo può subire danni, tali per cui la diga può cedere. Ciò è particolarmente grave se si tratta delle arterie coronariche infarto cardiaco o di quelle cerebrali ictus.
Alle donne invece viene richiesto di essere accoglienti, morbide, di essere adattabili, di tollerare oltre modo certe situazioni a volte insostenibili; in tali contesti, può evidenziarsi somaticamente il disagio con lo sfiancarsi dei vasi deputati ad accogliere: vene quindi varici."
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